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Data: 06 Mag 2017

Istituito a norma dell’art. 2096 del C.C., disciplinato dalla contrattazione collettiva ed individuale, disegnato dalla giurisprudenza di merito, il patto di prova spesso non è valorizzato come merita.

A volte il lavoratore dipendente non comprende che si tratta di un patto bilaterale, estremamente particolare per la finalità, perché si tratta di un esperimento che ha la funzione di valutare le caratteristiche reciproche del datore di lavoratore e del lavoratore durante lo svolgimento della prima parte del rapporto di lavoro. Non vale solo per il datore di lavoro.

Il datore di lavoro a volte non conosce le regole per utilizzarlo nel modo giusto e più aderente alla propria necessità aziendale.

Prevedere il patto di prova nel contratto di lavoro determina il sorgere di obbligazioni in capo alle parti e conseguenti diritti che è bene conoscere.

Il patto di prova è uno strumento civilistico a servizio delle parti, con regole particolari e alto rischio di sviluppare il contenzioso.

Nel mio vademecum sulla sua corretta gestione rispondo alle domande “quando deve essere sottoscritto il periodo di prova?”, “quando è legittimo?”, “qual è la vera durata del patto di prova?”, “quale mansione deve svolgere il lavoratore durante la prova?”, “posso prorogare il patto di prova?” e molto alto. Comprese le conseguenze in termini di contenzioso con il lavoratore.

Chiedimi il vademecum, è gratis.

 

 

 

 

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